giovedì 26 luglio 2018

Floricultura - Corso Intensivo On Line

Oh, alla fine abbiamo comprato una casa, evviva. Porzione libera su tre lati con giardino e splendida vista su chiesa e amiantifera.
Necessita di qualche lieve, lievissimo, impercettibile intervento di ristrutturazione. I lavori di muratura barra idraulica meriterebbero un post a parte, e un giorno lo avranno, quando troverò il modo di non farmi bloccare i contenuti per via delle bestemmie.

Ma oggi volevo rilassarmi pensando a e scrivendo di un argomento leggero e piacevole, il giardinaggio. 

Mi sono sempre detta "per abitare in un condominio, tanto vale rimanere a Torino, in campagna il giardino lo vorrei proprio".

(Mi sono anche sempre detta "cosa vuoi che sia un gelato al giorno, è estate" e infatti la gente pensa sempre che io sia incinta, ma forse è anche colpa della pizza, comunque la gente non è sempre una fotomodella, si guardassero un po' la loro di pancia)

Volevo il giardino soprattutto per soddisfare il mio DNA contadino, uscito prostrato e sconfitto da dieci anni passati a sterminare chili e chili di basilico, aromi e bulbi generici sul mio piccolo balcone di città. 

Mesi fa mettiamo gli occhi su questa casetta che aveva giusto il giardino che cercavo, non troppo grosso, non troppo piccolo.
Prima di comprarla c’erano alcuni alberelli, un paio di cespugli smorti e una cinquantina di metri di prato in leggera discesa verso la bialera che segna il confine del terreno. 
Passa il tempo, scorre la burocrazia, piove tutto maggio e da metà giugno in poi picchia un bel sole caldo. Poi la pazienza paga, paghiamo anche noi il dovuto, e a fine luglio ci impossessiamo finalmente di casa e terreno.

Lunedì pomeriggio, quando siamo arrivati con le chiavi in mano, ad accoglierci abbiamo trovato un fitto muro verde, una giungla. Ci abbiamo messo un po’ a convincere il vietcong che dormiva sotto la magnolia che la guerra era finita e che Balangero aveva perso la sua lotta per l’indipendenza dallo stato italiano, ma poi se n’è andato, blaterando qualcosa a proposito dei passi carrabili gratuiti e del libero accesso alla fogna. Chissà cosa voleva dire. Comunque, era ora, giardino, a me!

Voce narrante (io me medesima)Cominciamo da questa distesa di bastoni di foglie verdi alte un metro e venti e fiorellini fucsia, cos’è? ("sembra un oleandro" "sì, è quello che pensavo anch'io" "e allora perchè hai controllato le foto su internet?" "fatti i cazzi tuoi" "brava, che bel carattere di merda, magari mangiati anche un gelato") Bello l'oleandro, ma cerchiamo di dargli un look più “aiuola” e meno “picche di lance elfiche a difesa del fosso di Helm”.
*digita sul web “Come si pota un oleandro?”

Web (e pure mio padre): Ah, l’olenadro, il famoso e VELENOSISSIMO oleandro, l’ingestione di una sola foglia può causare la morte di un bambino! 

Io: Vabbè ma mica quelli vanno in giro a mangiare le foglie a caso, manco mangiano la rucola e poi volevo per l’appunto tagliarl…

Web: Eh, bella lei, vive in campagna da due giorni e pota l’oleandro, ma cosa ne sai, comunque solo sfiorare le foglie può causare rush cutaneo e MORTE.

Io: Ok, allora guanti spessi e diamo una bella sfoltita.

Web: Se sfoltisci troppo poi non fiorisce e ti resta solo un cespuglio di foglie VELENOSE.

Io: Quei fiori viola, alti, lunghi, sembrano lavanda ma sono di un viola più brillante...

Web: "Aconiello", se ingerito causa paralisi cardiaca, parestesia, vomito, diarrea e MORTE.

Io: A pensarci bene, troppi fiori non li posso mettere, ho bisogno di spazio per l’orto e la frutta, a scopo decorativo basta e avanza questa splendida magnolia. Splendida e grande. Imponente. Praticamente in mezzo alle palle e blocca il passaggio su entrambi i lati. 
*digita sul web “Come si pota una magnolia?”

Web: La magnolia si pota solo se giovane.

Io: Sì, ok, ma è Grossa.

Web: La magnolia si pota solo se giovane.

Io: È. In mezzo. Alle palle.

Web: La magnolia si pota solo se giovane. Le piante adulte o vecchie, se non trattate da giovani, non vanno assolutamente potate perchè incapaci di cicatrizzare, le ferite aperte possono veicolare funghi, batteri e virus e la pianta MUORE. VUOI FAR MORIRE LA PIANTA?

Io: No, ma è ingombrante.

Web: La magnolia si pota solo se giovane.

Me medesima: Vabbè, l’oleandro lo brucio, no non lo brucio ché i fumi sono tossici, lo trapianto nottetempo dall'altra parte della strada, la magnolia la aggiro, passiamo a quella bella pianta che c’è là in fondo. Anche se vivo in campagna da due giorni, quella la conosco.

Web: Ehm.

Io: Ho detto che la conosco, è una pianta di sambuco, cosa se ne può ricavare?

Sara: Una bacchetta del destino!

Io: 10 punti a Grifondoro, ma no, la riposta è marmellata!

Web: Ehm ehm.

Me medesima: *digita sul web “Come si fa la marmellata di sambuco?”

Web: La marmellata si fa così e cosà. L’importante, prima di farla, è verificare di non aver confuso la pianta di sambuco con la sua quasi gemella TOSSICA E VELENOSISSIMA, l’ebbio.

Io: Uhm. *digita sul web “Come si distingue l’ebbio dal sambuco?”

Web: Sono i piccoli dettagli a fare la differenza. Tra i cittadini che si traferiscono in campagna per lanciarsi nel lucroso settore della produzione e commercializzazione della marmellata di sambuco, si contano circa 185 decessi all’anno.

Io: Ma che risposta è?!?

Web: 185 nella sola regione delle basse valli di Lanzo.

Io: Ma vai a cacare.

Web: La concimazione è consigliata in autunno. Perché non ti dedichi a qualcosa di più congeniale? 
*compare banner Magnum Algida


***

Curiosità storica, per chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui: il nome "magnolia" venne scelto dal botanico Charles Plumier, in onore di un illustre predecessore, il botanico Pierre Magnol. Nella foto Pierre Magnol, con la sua enorme chioma, che si dice non sia mai stata potata.

Visto? Non sempre la pazienza paga.