giovedì 17 settembre 2015

Francia 2015 - Giorno III

"Parigi val bene una mensa", credo si usi dire, nel senso che dopo che hai pagato il parcheggio, vai alla mensa dei poveri, ma sei felice perché hai rivisto Parigi.

Occhei, ricominciamo da capo. 

Ricominciamo, precisamente, dalle 7:30 del mattino del 30 agosto, ora in cui NON suona la sveglia perchè ho dimenticato di mettere il cell sotto carica. Quindi ci svegliamo alle 8:30, al suono della sveglia manuale, e pazienza. 
La sveglia manuale, che suona senza essere caricata, ha sempre una suoneria stranissima, che ancora non ho capito come disinstallare o almeno come far partire all’ora che dico io, e fa più o meno così: “mi fai un panino alla nutella peffavoreee sìiiiì??”. 

Fra gentilmente si alza, prepara il panino alla sveglia e poi scatta il teatro dell’assurdo:

-Vuoi le fette biscottate?
-Eh?
-Le fette biscottate, col tè…
-E DOVEVI PORTARMI FINO A PARIGI PER CHIEDERMI IL DIVORZIO????

Terminato il mio cappuccino senza caffè con croissant, partiamo alla volta di Parigi. Incredibilmente, usciamo dalla tangenziale quasi in centro, e parcheggiamo sotto Notre-Dame, da cui ci piacerebbe osservare la vista panoramica (96 metri di torre), ma avendo solo due giorni a disposizione ci accontentiamo di una rapida occhiata panoramica alla coda per salire (1850 metri di persone) ed entriamo a visitare la chiesa.

Il coro è circondato ai lati da due transenne, decorate con bassorilievi che raffigurano la vita di Cristo (stando un po' all’interpretazione di Davide, che avendo fatto solo la prima non ne sa molto, e un po’ alla mia):

1) Gesù al teatro dei burattini;

2) Gesù vorrebbe andare in gondola (ma è piena, sale sulla prossima);
3) Gesù viene chiesto in sposo (questa è mia);
4) Gesù aspetta il tavolo (mia)/ Gesù aspetta la pizza (Davide).


Dopo Notre-Dame, camminiamo lungo la Senna, davanti alla piramide del Louvre, poi ci passiamo tutti i giardini delle Tuileries e finalmente stramazziamo su un praticello, a 100 metri dalla Tour Eiffel. 

Sbocconcellati un paio di hot-dog da 24 cm l'uno e l'immancabile crostatina ai lamponi, ci imbarchiamo sul BatoBus, 8 fermate con biglietto sali e scendi. 
L’ordine delle fermate è:
-Orsay
-SaintGermaindesPres
-Mi scappa la cacca (discesa obbligatoria)
-NotreDame 
-Devo fare pipì (si resiste fino alla successiva)
-JardinDesPlants
-Devo proprio fare pipì (dai, ancora una)
-Hotel de Ville
-Papà Devo Pisciare (discesa obbligatoria)
-Louvre
-ChampsElysée
-Facciamo un altro giro?(solo fino al parcheggio)

Arriviamo quindi in barca fino a Notre-Dame e giriamo 5 minuti buoni per capire dove si trovi l’accesso pedonale al parcheggio. 
Trovato l’ascensore, arrivo alla cassa e subito devo risalire perché si paga solo in contanti, niente bancomat, e vabbè, corro a ritirare. 
Una volta ridiscesa scopro che la cassa accetta sì i contanti, ma solo UNA banconota per transazione, e la banconota NON può essere da 50. 
La mia transazione è da 34 €, ovviamente NON ho 14 € in moneta.

Reprimendo a stento alcune considerazioni sulle cause scatenanti della Rivoluzione Francese, cerco di esporre le mie ragioni all'impiegato dell'ufficio assistenza. Ma, ahimè, l’impiegato è evidentemente un nipote di aristocratici  rientrati in seguito alla Restaurazione. 

Adesso basta, il popolo è affamato!!

Dopo una veloce consultazione degli Stati Generali, sventolando a mo’ di vessillo della libertà le mie due banconote da 20, torno alla carica e costringo il vile alla resa, pago in contanti e ottengo la firma del re sulla Dichiarazione del Diritto dei Grillo ad uscire dal Parcheggio. (N.d.A.: Nella giornata XIV vi racconterò le ancor più mirabolanti gesta dell'autrice alla cassa del casello autostradale...)

L’uscita da Parigi non si rivela facile come lo era stata la presa del mattino.
Ci ritroviamo quindi a girare, come degli scemi (N.d.A.: Perchè siamo andati a Parigi senza un mappa della città e una volta lì non ce la siamo neanche procurati, avevo accennato a questo piccolo particolare tipico della nostra organizzazione standard? No, meglio di no...). 

Dopo 25 minuti di giravolte ritroviamo la periferique e ce ne torniamo a casa, stanchi ma liberi, uguali e fraterni.

... To Be Continued ... 


Nessun commento:

Posta un commento