giovedì 12 marzo 2015

Accadde Oggi. 13 marzo 1781.

13 marzo 1781: William Herschel scopre Urano. 
Herschel era un astronomo, ma anche un compositore.

Il sabato 12 marzo 1781, all’età di 43 anni, durante una sagra di paese che si teneva tutti gli anni a Glumblepopstick-on-the-Sproutz, William Herschel conobbe Bella de Montforetzky, la giovane figlia di un collega astronomo, anche lui compositore.
William le fece per tutto il pomeriggio una corte spietata, ma la bella Bella non se lo filò di striscio. Mentre passeggiavano in gruppo con altre persone, Bella rideva e scherzava con le sue amiche, noncurante degli sforzi di William di avere con lei una conversazione galante, condita di ameni giochi di parole sui termini sagra, sacra, sagrato, sacramento, mutande (per puntare sull'effetto delirio da tisi, molto in voga in quegli anni).
Venne l’ora di cena, e l’allegro gruppetto si sciolse.

William passò la serata cenando da solo al pub, da cui uscì dopo un paio d’ore, ubriaco come un asino. 
Andò quindi a sdraiarsi sul tetto dell’ostello di Glumblepopstick, e si mise ad osservare il cielo attraverso due bottiglie di birra appoggiate sugli occhi a mo di binocolo. Fu proprio così che scorse quello che a prima vista scambiò per una cometa, ma alcune gocce di birra gli colarono negli occhi, e William infastidito iniziò a formulare una sorta di appello, con tanto di registro e in rigoroso ordine alfabetico, di tutti i santi.
Il padrone dell’ostello, insospettito dai rumori della messa improvvisata provenienti dal tetto, che in un primo momento aveva scambiato per il raglio di un asino (e capitava spesso a Glumblepopstick-on-the-Sprouz, che gli asini si ubriacassero e andassero a sdraiarsi sul tetto dell’ostello recitando messa) salì sul tetto e cacciò William a pedate.
"Tutti gli anni va a finire così" brontolava il padrone dell'ostello ".. arrivano a decine, astronomi, ma anche compositori, che bevono come asini e seminano distruzione e cocci di bottiglia nella nostra ridente Glumblepopstick-on-the-Sproutz". Il padrone dell'ostello faceva parte dell'azienda turistica locale, che si opponeva fermamente all'invasione annuale degli astronomi compositori, ritenuti, a ragione, nell'Inghilterra di fine Settecento, pericolosi fomentatori di risse e colpevoli del degrado sociale.

Il giorno dopo, il 13 marzo 1781, un brillante astronomo, ma anche compositore, si risvegliò stupito, nel giaciglio improvvisato in un abbeveratoio per animali in disuso, accatastato con altre improbabili anticaglie seicentesche, nel cortile sul retro dell’ostello di Glumblepopstick-on-the-Sproutz.
Herschel si diede una lavata per sommi capi, indossò dei capi decenti, si reidratò con una potente bevanda a base di pomodori e sedano, e si recò alla Gran Riunione Annuale della Società Internazionale di Astronomia (Ma Anche Composizione), che aveva affittato la sala riunioni della bocciofila di Glumblepopstick per l’occasione.
Durante le assemblee annuali, i soci presentavano brevi relazioni sulle loro scoperte, discutevano nuove teorie e si mettevano d’accordo sui turni per gestire la permanenza estiva nelle 10 villette in multiproprietà a Brighton che un giovane piazzista aveva piazzato loro un paio di anni prima. 

Dopo un ricco pranzo a base di polenta, salsiccia, acqua o vino e caffè 10 sterline, venne il momento per William di esporre ai colleghi astronomi, ma anche compositori, i risultati delle sue ricerche, che aveva rivisto durante l'assalto al buffet della polenta. 
La porzione di polenta urticante che si era schiaffato in bocca, per un attimo gli aveva fatto vedere le stelle. Fu proprio questo a fargli capire che non poteva essere una stella ciò che aveva intravisto attraverso le bottiglie di birra. Era qualcosa di molto più imponente.
Il quartino di vino ingerito aveva purtroppo riattizzato le braci della sua sbronza ragliante, che brillavano occhieggiando sotto le ceneri della sua poco lungimirante, benché altamente idratante, bevanda di pomodori e sedano (Minchia eh!!).

“Signore.. signori.. codesta visione gentile, bellezza d’altri tempi, soave.. hic.. a Lei io dedico il frutto delle mie visioni notturne... hic... Astri attraversano il cielo con nomi altisonanti di furiose divinità greche… hic… ma a te, Bella, bellissima tra le belle, solo a te dedicherò questo immenso corpo celeste.. la tua parte più bella, Bella mia diletta, a te intitolerò nel cielo... e le genti ancora tra millenni potranno in cielo scorgere la bellezza immane e potente di Urano” 

(N.d.r.: "...of Uranus!", intraducibile gioco di parole, intraducibile per me che non ho studiato tecnica della traduzione, ovvio, dicevo, gioco di parole derivante dall’assonanza tra il termine Uranus, la cui pronuncia “iuranus” si associa a “your anus” - il tuo culo).



La storia non ci racconta se i cuori di William e Bella si incontrarono, dopo questo particolare inizio, ma intorno a Urano ruota un piccolo satellite, scoperto recentemente dalle esplorazioni della nostra galassia. Gli astronomi, che ancora adesso si dilettano in composizione, hanno chiamato questo satellite William. 
Si dice che William, durante la fase orbitale nella parte posteriore di Urano, emetta dei sommessi fischiettii di approvazione.

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