lunedì 2 marzo 2015

Post di Critica Cinematografica di Altissimo Livello

Per lungo tempo, sono andata a dormire presto la sera (n.d.r.: Proust, Concetta, Proust…) poi, finalmente, abbiamo attivato la connessione adsl, e sono subito diventata dipendente di un sito di film in streaming. Non nel senso che mi abbiano assunta, no. Più del tipo "vediamo se mi avanzano delle Rol" (n.d.r.: permessi).
Stasera ho convinto il mio marito a guardare le 50 sfumature…

Lui è Christian, studente fuori corso, non biondo, che pur di non studiare diventa miliardario e compra l'università.
Lei è Anastasia, laureanda in lettere, imbranata, timida e incapace di reggere una conversazione con un adulto senza piangere e leccare, nell'ordine, il tappeto, una matita, un registratore e il bracciolo della poltrona, che riceve un'immediata proposta di stage pagato (Ana, non il bracciolo, anche se l'interpretazione del bracciolo era più realistica).
Mah... andiamo avanti. (se divago, aggiungete virgole a piacere)

Dopo i primi 15 minuti, il commento che aspettavo è finalmente uscito dalla bocca del consorte: “Guarda lì, non sapevo che le fascette stringi-cavi le facessero di diversi colori”. Sembra sinceramente stupito. Tanta è la suspence che comunica il film.
La constatazione più ovvia è che se lei si fosse fatta subito il collega del brico-center, noi ci saremmo risparmiati un’ulteriore ora e quarantacinque di rottura di scatole.

Mi sveglio di soprassalto dal coma in cui ero precipitata al ventesimo minuto, mentre Ana e Christian stanno sorvolando Seattle in elicottero. L'associazione mentale spontanea tra elicottero, renzi e prendersela in quel posto, è banaluccia, ma vabbè.
Lei, vergine, in circa otto minuti acquisisce competenze tecniche, movenze stilistiche e agilità scenica che se non fosse che (***SPOILER ALERT***) nel secondo libro si sposano, sarebbe pronta per un’esterna di uomini&donne.

Bla bla bla, dimmi di te, dammela, no prima te la faccio annusare poi vediamo, firma il contratto in esclusiva, il contratto in esclusiva non gliel’ho firmato alla tecnocasa per il 3% mo' arrivi tu chi cazzo sei, ti presento mia madre, mio padre, lo zio acquisito...Così per tipo 85 minuti. Ottantacinque.

Poi, in un vorticoso precipitare di eventi (ma, purtroppo, non di alianti) lei va a trovare sua madre, lui si comporta da perfetto stalker, si danno l’ultima botticella e via (6 botticelle, per la precisione).

Lo sceneggiatore ha avuto per lo meno il buon gusto di togliere dallo script le parti più idiote:

- sesso in piscina in fase di espulsione dell’endometrio;

- la signora delle pulizie che sbadatamente lucida con lo smac brillacciaio i dilatatori anali e Ana che saltella urlando per la stanza dei giochi il giorno dopo;

- Christian che smadonna come un animale quando lei, sempre nella stanza dei giochi, gli smagnetizza la memory card con l’ultimo salvataggio di Diablo II;

- sempre Christian, che suona il piano alle 3 di notte e la vicina di sotto che batte con la scopa sul soffitto, lui scende e le fa ingoiare il metronomo (non quel metronomo);

- Ana che si laurea si vede, la cazzata che trova un lavoro pagato due settimane dopo non passa il filtro della censura, non si possono illudere così le giovani speranzose folle.

L’azione regna sovrana, gli arredamenti sono minimalisti-svedesi, le riprese in esterna piacevoli. A casa mia. Nel film non proprio.

Grazie dell’attenzione.


"Un miserevole frullato di commenti cretini non andrebbe mai confuso con Critica Cinematografica di Altissimo Livello."
Cit. Io, dopo aver riletto questo post. 

Ma quelli che sono arrivati fin qui li ho fregati, polli!!

Nessun commento:

Posta un commento