giovedì 15 ottobre 2015

*Trovare un titolo accattivante (nota da cancellare una volta pubblicato il post)

Finisco di stirare e mi siedo alla mia scrivania, un occhio buttato alla tv, che trasmette un’imperdibile quindicesima replica di Law&Order, e un’occhio al pc (al pc di mia sorella, per la precisione) per liberarmi dallo stress giornaliero attraverso la scrittura.

In attesa che le idee che mi ronzano in testa si agglomerino in una forma decente per poter essere esposte, mi distraggo un attimo sui social network e…

*effetto sfocato

...mi risveglio dopo venti minuti di trance ipnotica, passati a leggere i commenti e le risposte che utenti sconosciuti avevano lasciato sotto i post della pagina ufficiale del Carrefür. 

I problemi causati a Maristella Frappini dal difficile reperimento di noci sgusciate sono esposti in maniera molto efficace, e la scarsa qualità dello stracchino acquistato mercoledì da Prudenzio Laforgia mi ha portato a delle riflessioni profonde sulla natura umana. 
Le tristi vicende di Magnolia Badile mi hanno commosso fino alle lacrime e quando, nel post successivo, ho letto che si era riappacificata con il marito, che le aveva perdonato il suo impulsivo acquisto di un fornitura annuale di dentifricio gusto cocacola, il mio cuore ha esultato di gioia. 
Ma poi mi sono sentita un po' in colpa. Non per aver sostenuto Magnolia, mettendo un doveroso "like" alle sue obiezioni al consorte, ma per non essermi dedicata con la dovuta attenzione all'agglomeramento delle mie idee. 

Vorrei specificare che ci tengo ad agglomerarle, queste idee, per poi espellerle sotto forma di post deliranti, perchè se no vado a dormire nervosa.

Quindi, basta perdersi in cincillacchere! Se Adalgisa Sappognoni ha trovato il tempo per sconsigliare a tutti le pinze da bucato di legno in offerta nella confezione da 24, che se lasciate alla pioggia rovinano il bucato, quindi fottesega dell'offerta da 24, meglio prendere le 12 che costano di più ma non hanno la molla che si arrugginisce e rovina le lenzuola belle del corredo regalate dalla zia Catena, anche io posso trovare, anzi devo trovare il tempo per archiviare qui le mie idiozie. Seguirò il tuo esempio, Adalgisa! Fornirò anch'io un piccolo ma prezioso consiglio gratuito ai fruitori della rete.

Ed ecco un piccolo ma prezioso consiglio gratuito per racimolare un po’ di monetina per la macchinetta del caffè.

Una situazione molto comune di vita vissuta pericolosamente: è mattina, state uscendo di corsa, dovete fare ancora molte cose (alcune di queste vi eravate ripromessi di farle la sera prima... ERRATO! altre avevate giurato di farle come prima cosa appena svegli... DOPPIAMENTE ERRATO!! altre ancora eravate ormai convinti che i bambini riuscissero a farle in totale autonomia... AHAHAHA RISIBILE!!!) e quindi vi trovate di fronte ad alcune scelte ad esclusione, per ottimizzare i tempi, tipo “mi allaccio le scarpe o mi lavo l’arcata dentale inferiore?”, “firmo i diari di entrambi i figli scolarizzati o mi soffio il naso?” (Davide: “Sì, maestra, la mia mamma firma così, in rilievo, nooooo, non è una caccola, è un pezzo di pongo verde”.), “mi pettino o pettino mia figliAHGIà, non so pettinare né lei né me stessa, vabbè"...

...quando all’improvviso vi folgora (“il campanello artigianale” intuirà chi frequenta fisicamente la mia abitazione) no, vi folgora un’idea, l'idea del caffè che prenderete poco prima di iniziare a lavorare, cinque minuti di pace e sguardo perso nel vuoto mescolando lo zucchero e domandandosi ma 'sti benedetti turni... MA?!? Ma non avete monetine per prendere il caffè. 

Ohmmerda, che fare? Dove procurarsele alla svelta, mentre cercate di infilare la canottiera alla quattrenne che nel frattempo cerca di informarvi che la canottiera ce l'ha già e quello che avete in mano è un rotolo di scottex? State uscendo di casa e dovete accompagnare i bambini a scuola, possibilmente facendo combaciare grado ed età di ogni minore al plesso scolastico corretto! Il caffè sembra ormai un lontano miraggio...

In questi casi, la salvezza è nella lavatrice. Controllate sempre dentro la cosa gommosa che circonda l’oblò (mi dicono si chiami “guarnizione"), nascosti fra la pappetta nerastra di residui di tessuto e polvere umidiccia di non chiara provenienza, troverete almeno una quarantina di centesimi (almeno, io li trovo  spesso) che vi permetteranno di ottenere, dall'apposita macchinetta, un caffè squallidamente imbevibile. 

Chissà se i produttori della macchinetta hanno una pagina Facebook dove si possa andare a postare pubblicamente il proprio disappunto...




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