mercoledì 7 ottobre 2015

Francia 2015 - Giorno XIII e XIV

Giorno XIII

Boh? È passato un po’ di tempo, la memoria è uno strumento imperfetto, meno male che sto ricopiando, con pochissimi discostamenti, il cartaceo delle ferie. L’unico piccolissimo problema è la mia calligrafia, non particolarmente classica, forse un po’ dottoresca nello stile. Ma mi sembra di leggere, e ricordo anche, che il penultimo giorno di ferie lo abbiamo passato a Disneyland. 
Ilaria comincia a reclamare nonno Claudio.

Giorno XIV

C’è qualcosa di più mesto di fare la valigie per ritornare a casa, ammonticchiando la roba nella piena consapevolezza che, una volta arrivati, dovremo spacchettare, lavare, asciugare, piegare, in parte stirare e riporre il tutto negli armadi, per poi rientrare al lavoro? Sì, certo che c’è, si può fare quanto detto ascoltando i Counting Crows

L’ultima mezza giornata la passiamo al castello di Fontainbleau, le reggia imperiale di Napoleone. 
Dopo la visita delle sale e degli appartamenti, usciamo nel cortile, da cui si accede al parterre e al parco retrostante, "caracollando" al ritmo della famosa marcetta “allora ragazzi chi deve fare pipì la faccia adesso che poi andiamo a fare il picnic”. 
Qualcuno doveva fare la pipì? Ovviamente no. Quindi ci siamo addentrati nel parco. Giunti alla distanza regolamentare di 1 km dal primo cesso disponibile, Ilaria ha specificato che la pipì NON le scappava, ma la cacca sì. 

Mentre mio marito si invola in una corsa contro il tempo, noi occupiamo una panchina vista fontana. Sfortunatamente, mentre addento una gustosa baguette arrosto di tacchino e insalata, un po’ di maionese scivola dal fondo e casca sulla felpa di Fra arrotolata nello zaino. 
Questo potrebbe essere il momento giusto, per un narratore che sa il fatto suo, per introdurre un bel flash back, tipo “io che acquisto un cannolo alla nutella e mentre lo mangio mi domando ma quando  inizia la nutella... ma la nutella non inizierà mai perchè come metafora del mondo è scivolata via, lasciandomi sola, su questa roccia orbitante nel vasto e vuoto universo”. Ma non vorrei perdere la concentrazione...

Comunque, tornano dal cesso, finiamo di mangiare e facciamo una bella passeggiata nel parco, che si conclude davanti allo stagno delle carpe, dove passiamo una simpatica mezz’ora a dare da mangiare ad alcuni cigni e papere. 
Qui potrei fare cenno al simpatico aneddoto “Fra ed io fidanzati passeggiamo al Valentino e ad un certo punto Fra viene assalito da un germano reale che aveva precedentemente cercato di addomesticare”(che sarebbe un ottimo aneddoto da ricollegare alla questione corvo) oppure a quell’altro simpatico momento “Fra ed io passeggiamo al Bois de Boulogne durante la luna di miele e un cigno con difficoltà di decollo CADE IN TESTA a mio marito” (questo è divertentissimo). Magari la prossima volta.

Concludiamo dopo cena il nostro annuale Torneo di Pinnacola, con mio marito che vince l’ultima partita (su 41, di cui in totale ne ha vinte 15) ma si lagna pretendendo la certificazione della vittoria almeno sul piano morale, mettiamo a dormire i bambini e andiamo a riposarci anche noi, visto che domani si torna a casa. 

Nota post vacanza: il rientro è stato tranquillo, peccato per l’ultimo incidente che testimonia la mia totale incompatibilità con le macchinette atte al pagamento di pedaggio o parcheggio in territorio francese. Al casello automatico mi sono trovata di fronte una macchinetta che sosteneva di non accettare le banconote da 50, che io ho comunque cercato di infilarle dentro. Avvertendo una certa resistenza ho desistito e abbiamo chiamato l’assistenza, che si è materializzata dopo una decina di minuti nelle vesti di una signora che mi ha guardato con lo sguardo che io di solito riservo al monitor del pc, e scuotendo la testa sconsolata ha infilato la mia banconota nella fessura. Vabbè. 

Alcune, randomiche, immagini simpatiche del rientro:

"Fra che si domanda come mai sia stato possibile macchiarsi con la maionese dentro la felpa, io che gli rispondo vedi che ti muovi sempre male..."

"Fra che aspetta in veranda che il corvo lo venga a salutare prima di partire (in effetti è venuto, ha salutato, ha mangiato dalle mani e ha nuovamente cagato in veranda...)"

"Io che disfo le valigie e ripongo con cura il pacchetto intonso di fette biscottate nell'esatto punto della credenza da cui le avevo prelevate prima di partire..."

Se mi viene in mente qualcos'altro, aggiorno.

FINE

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