sabato 9 maggio 2015

Il pannolone. I primi giorni.

Comincerei subito da un fondamentale del pannolone: va cambiato. 
Non ogni 5 minuti, per carità. Ma prima o poi, va fatto.

"Anche bagnati restano asciutti...” è tecnicamente vero, i bimbi pisciano e il pannolone assorbe rapidamente. 
"... fino a 12 ore!”. Fino a 12 ore cosa? Non ci sarà qualcuno disposto a credere che si possa NON cambiare un pannolone per 12 ore?
Dice, di notte dorme, non lo sveglio per cambiarlo… Dorme 12 ore di fila, dodici? Ok, te lo sveglia la guardia medica. 
Di giorno sì, magari puoi non cambiarlo, ma dopo 12 ore di pisciate il bambino si porterà appresso una papogna di circa 8 kg appesa al sedere. E di giorno, se beve ancora tanto latte, e in 12 ore non si fa neanche una mezza cagata, idem come sopra, prima o poi ci penserà la guardia medica.

Quindi su una cosa ci siamo, va cambiato. E mi concentrerei su questo perché non ho voglia di entrare nella diatriba usa&getta, ciripà, lavabili… Che ognuno faccia un po’ come si sente di fare. 
Non lavori e non necessiti di un nido? Puoi ricamarli anche a punto croce i pannolini. 
Devi affidare il pupo alle cure altrui? Lascia al personale domestico la libertà di prendere le sue decisoni AHIA MAMMA AHI AHI BASTA SMETTILA AHI… 
Uhm, la nonna non vuole essere considerata “personale domestico” a quanto pare... Bah, quante storie per due contributi che non le ho versato.

Torniamo ai pannoloni. 

I primi giorni a casa. Con il pupetto fresco fresco appena sfornato, tanto carino e coccoloso.

Procuratevi un fasciatoio, pannollini di ricambio, salviette e cremine.
Tenete tutto in prossimità del fasciatoio, onde evitare di trasformarvi in Elastigirl.

Primo.
Non aprite il pacco “a sorpresa”, date una bella nasata cautelativa. Crescendo, e soprattutto svezzando, la cacca tenderà sempre di più allo stato solido. Ma i primi mesi l’intestino dei pupi è una specie di "sac à poche”, piena di crema pasticcera, che a volte scorre bene, altre volte, se c’è la bolla d’aria, spruzza di colpo. 

Secondo.
Se è la prima pupa, appoggiatela sul fasciatoio.
Il secondo depositatelo anche sul divano, magari spostando i panni da piegare della settimana prima, che non gli crollino in testa durante il cambio. 
La terza  potete anche buttarla sul lettone, scostando a bracciate in stile rana i lego che il secondo ha ”appoggiato un momento lì” tre giorni prima.

Terzo.
Sbracate il pupo e rimuovete il pannolone usato. Attenzione alle colate improvvise, come da punto1. 

Se è solo pipì ok. No, ok un cavolo. 
Perché loro prima fanno pipì. Poi stanno bravi un po’. Appena avrete deciso di sedervi, per fare anche voi la tanto sospirata pipì, quello è solitamente il momento in cui vi avvisano che è ora del cambio. 
Così facendo hanno preso tempo per ricaricare la vescica, e appena li smutandate… psssss. 
Le femminucce si lavano la schiena fino al collo. I maschi "li pari con l’asciugamanoooo", o almeno così ti strilla addosso l’infermiera che ti addestra nei primi giorni in nursery. Poi togli l’asciugamano, e di nuovo pssssss. 
Al che un giorno mi sono detta, “Ah sì?”,  e l’ho cambiato di lato. Ma ho voltato la testa per acchiappare la cremina, e non mi sono accorta del fiotto, che dal pisello di Davide si inarcava dorato, stagliando nell’aere un arcobaleno nei toni del paglierino, per al fin calare nell’umidificatore appeso al termosifone.
Dopo due ore circa, quando i termosifoni accesi sono entrati in temperatura, sembrava di stare dentro l’auto quando il gatto fa pipì sulla grata del radiatore. 

Terzo bis. 
La nasata cautelativa del punto primo ha rivelato un tanfo di yogurt vomitato che ad annusarlo troppo vi appare la madonna, vestita da Alessia Marcuzzi? Geppi Cucciari bussa alla vostra porta con un mestolo di fibra di avena appena cagata da un cavallo? Sì, probabilmente non è solo pipì. C’è del materiale. 

Il problema del materiale solido dei primi mesi, è che ha ben poco di solido. Il pupo andrebbe sollevato con presa alle caviglie, e rapidamente tamponato dietro con salvietta, dopo lo strategico arrotolamento del pannolone.

Ma le prime volte afferri le caviglie, tiri su, e un bel rivoletto giallo/verde comincia a colare, seguendo la strada della colonna vertebrale. Tu lo insegui con la salvietta ma allunghi lo sbaffo, insegui e allunghi, insegui e allunghi, alla quarta salvietta hai raggiunto il body arrotolato e alla ventesima salvietta gli stai pulendo le orecchie. Alla trentaduesima, stai pulendo le tue, di orecchie. 
E il pannolone arrotolato di prima? Sta ovviamente colando tutto dai bordi stile  sottiletta del MerdCheese.

Al secondo/terzo pupo, se la nasata vi fa apparire Shakira, che sorride perchè lei ha successo anche quando caga, sì, ed è felice di quello che fa, lo smutandi direttamente sul lavandino. 
Anche se la tecnica che preferisco è (*predisponete i vostri occhietti a cuore, inumiditeli ai lati strizzando una salvietta): “Fraaa, amore, il pupo mi ha fatto capire con lo sguardo che ti cerca, vuole stare in braccio al suo papino adoratoooo, vado un attimo a comprare il pane… “. 
(*rumore di sgommata, pneumatici che stridono sull’asfalto)


Quarto. 
Infilate un pannolone pulito. Se tutto è stato fatto alla perfezione, se per una volta i vostri vestiti non riportano chiazze sospette, se il pupetto sembra volersi riaddormentare, aspettate 5, 4, 3, 2… e via, nuova cagata.

Queste le fasi del cambio nei primi mesi, appena ho un po' di tempo scriverò qualcosa sul "togliere il pannolone come nuova disciplina olimpica".



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