martedì 19 maggio 2015

Klimt e i Pinguini

Gustav Klimt, pittore dei primi del ‘900, massimo esponente del ramo austriaco dell’Art Nouveau.


Una foto di Gustav, nel suo studio, in compagnia del suo cucciolo di pinguino.


Cresciuto a Vienna, in una famiglia di spiccate tendenze artistiche, Gustav fu il secondo di 7, tra fratelli e sorelle, e tutti si dedicarono ad una carriera artistica. 
Tutti tranne Manfredi Klimt, che vinse un concorso alle Poste, perché qualcuno doveva pur camparla la numerosa famiglia, devastata dalla crisi economica in seguito al fallimento dell’Expo Universale di Vienna del 1873 (perchè gli Expo devastavano le economie locali già 142 anni fa…). 

I Klimt riuscirono poi a risollevare le loro sorti aprendo un allevamento di pinguini di razza, splendidi e ricercatissimi animali di compagnia.

Il giovane Klimt studia arte al KunstGewurzTraminer di Vienna, dove si appassiona all’arte dei mosaici e alle tecniche della ceramiche. I suoi parenti ne approfitteranno spesso per farsi rifare i bagni, con la scusa dello stage formativo.

Nel 1898 partecipa alla prima mostra del movimento artistico della Secessione Viennese. La Secessione, da lui fondata l’anno prima, aveva anche una propria rivista, "Ver Sacrum", che i secessionisti distribuivano al mercato rionale, importunando i passanti al grido di “Ha cinque minuti per parlare degli elementi decorativi ispirati all’iconografia greco-egiziana?”.

Referenze iconografiche del pinguino, in veste di animale-mito, si trovano già nei primi pannelli decorativi a tema “L’albero della vita”, pannelli dalle vaste dimensioni, dove la forza dirompente e dissacrante del pinguino colpiva le menti dei viennesi, abituati a stili altrettanto raffinati, ma più classici.

Particolare del fregio L'Albero della Vita - 1905 - 09.
Non sarà certo qui, in questo ridicolo blog, che ripercorreremo con esattezza tutte le tappe della sua produzione artistica. Ma ecco due delle sue opere più belle e note. Potrebbero stare lì, mute eppure ancora vive dopo quasi un secolo, a trasmetterci tutta la forza e l'espressività che contengono, e a noi non resterebbe altro da fare se non stare zitti ed ammirarle. Ma perdere una così brillante occasione per sparare ancora due cavolate prima di andare a dormire? Perché??

Un particolare de “Le Tre Età della Donna”, del 1905. Rappresentazione della  Maternità, nella dolcezza dell’abbraccio al coccoloso pinguino cicciotto, avvolto nelle braccia protettive, i corpi incorniciati nelle decorazioni a mosaico dorate, avanzate dalla ristrutturazione del bagno della zia Clotilda.



“Il Bacio” forse l’opera più nota al vasto pubblico, dipinta nel 1910, dove la donna sembra volersi opporre al pinguino. Entrambi indossano vesti riccamente decorate. Lo sfondo è ricoperto dai soliti mosaici dorati avanzati dal bagno della zia Clotilda, che in un primo momento voleva ricoprire di piccole piastrelline dorate anche l’asse del water e i portasapone, ma poi i figli la convinsero ad optare per il più comodo e caldo peluche, almeno per l’asse del water.



Nella sua opera si rifletteranno le influenze dei più svariati e distanti elementi, dai mosaici dorati di Ravenna, alle allora recenti teorie della psicanalisi, dal simbolismo alle musiche psichedeliche del condomino del piano terra, che non poteva permettersi un buon accordatore per il clavicordo suonato dal figlio. 


Momento Amarcord:

Nel 1998, il candido Palazzo della Secessione venne interamente ridipinto di rosso, per celebrare il centenario della prima mostra dei secessionisti. 
Proprio quell'anno visitai Vienna in occasione di una gita scolastica di terza superiore. (Quarta...). Quarta. Oh, chi è che parla? Esci dalla mia testaaaa... 

Ah, quanti bei ricordi...

Di giorno si scarpinava per strade e stradine, dai parchi alla Hundertwasserhaus, piacevolmente sospinti da una lieve e fresca brezzolina  d'aprile, per proteggerci dalla quale erano più che sufficienti due felpe/giaccone/guanti/sciarpa/ passamontagna e grasso di balena spalmato sulle guance.

Tra una visita e un museo, eravamo liberi di passeggiare nel centro e ammirare la splendida AlexanderPlatz, per poi strafogarci di Sacher autentiquanto costaaa??? Maronn, c'è un McDonald laggiù... 

Visitammo anche Schönbrunn, i giardini reali e gli appartamentiquanto a persona gli appartamenti? No, vabbè, noi vi aspettiamo nei giardini... 

Questo anche per dire a Gramellini che è tanto bravino, ma della questione gita/ disponibilità economica delle famiglie italiane non c'ha capito granché, secondo me.



Nessun commento:

Posta un commento