lunedì 18 maggio 2015

Curriculum Vitae dell'Autrice

*** DON'T PANIC *** 
(cit. Guida Galattica per Autostoppisti)

Ho dichiarato lo stato di agitazione, nel mio cervello. Me lo dichiaro da molte mattine a questa parte, quando mi guardo allo specchio, e i capelli si agitano pure loro, che già non sono mai stata capace a pettinarli.

C’è agitazione anche nel mio stomaco, e non dipende dai rigatoni che ho mangiato a cena, saltati con porri e asparagi, e accompagnati da birra scozzese doppio malto. 

C'è agitazione a tavola e in cucina e in camera da letto, e io non sono una bella persona quando mi agito, quindi cerco conforto e rassicurazione in mio marito, che propende per la fuga verso migliori lidi. I lidi della Germania. Argh. Niente, non mi è di consolazione manco lui stasera, quindi, valutando le altre possibilità... vediamo un po', che lavori offre il mercato adesso? Spulcia qui e là, "allega il curriculum", mi dice Internet. 

Fermi tutti. Io non ho un curriculum da allegare.

"Ma sei scema?" mi risponde Internet "clicca qui, e compila il tuo cv in poche facili mosse, a scelta tra 8537 modelli grafici differenti".



*** OK, PANIC *** 
(cit. Balle Spaziali)


Cominciamo bene.

Dopo aver tentato l'accesso a diverse piattaforme di “crea il tuo cv online”, e aver pasticciato qui e là con il copia/ incolla, e la mia scarsa memoria, mi sono resa conto di non essere pronta. Non so cosa cazzo scrivere sul mio curriculum.

Ok, forse devo solo riprenderci un po’ la mano. 
Una volta ero molto brava. Cambiavo lavoro ogni 3 mesi, avevo Cv per ogni stagione, per ogni profilo richiesto, a seconda dei casi avevo la terza media, la laurea, sbagliavo i congiuntivi, parlavo l'aramaico... ero la regina trollatrice dei responsabili selezione del personale. Millantavo conoscenze, competenze e capacità da plurilaureata del Mit di Boston. 
Boston, frazione di Quaqqueruglia, Massachusetts. 
Tanto, per fare l'operatrice outbound TeleDue, ero abbastanza certa che non mi avrebbero testato davvero sull'aramaico.

Adesso ho perso un po’ il ritmo, non ho più la fluente e spudorata lingua menzognera di 15/18 anni fa, quando le mie pressoché nulle capacità ed esperienze venivano esaltate da tragicomici giri di parole, e trasformate in mirabolanti imprese lavorative. 
Ero brava a dire che i 2/3 mesi estivi passati a cazzeggiare a Londra, alla cassa di un fast-food, a 17 anni, erano "un’esperienza formativa all’estero, in completa autonomia, con approfondimenti linguistici, gestione dei flussi contanti, compilazione giornaliera di report per il team e gestione magazzino".

Would you like some ketchup? Medium fries? Do you want to go large?”= approfondimento linguistico.
Here’s your change, Mister!”= gestione dei flussi contanti.
Zero Whopper, no fries left!!”= report.
Stock some more napkins, please!”= magazzino.

Quindi, prima di compilare il CV vero e proprio, che mi servirà tra qualche mese/ anno, provo a fare la brutta:

Dati Anagrafici:

Ciao, mi chiamo Adriana, ho 34 anni ma vado per i 40, ho tre figli (no, non si è rotto il preservativo, li abbiamo proprio voluti, nah… non siamo ricchi di famiglia, sì bravo, siamo poco riflessivi e molto ottimisti, a tratti).
Abito a Torino e sono GTTAbbonamento munita ma so guidare la macchina. Che c’entra se ho o non ho la macchina, tu fammi avere dei soldi che io il modo di presentarmi al lavoro lo trovo. Idem per la sistemazione figli, ho due coppie di nonni, e non ho paura di usarli. Anche se minacciano costantemente l'espatrio.

Studi:

Maturità quadriennale presso il Primo Liceo Artistico di Torino nel 1998, con la pazzesca votazione di 54/60. E sì, poi è arrivato l’euro e si è passati ai centesimi, in centesimi avrei preso 90 €. Capacità tecniche di disegno dal vero pessime, ma copio molto bene soggetti complessi che vanno dalla Principessa Sofia alla Dottoressa Peluche, sono abile anche nella realizzazione di cos-play artigianali con cartone, colla vinilica e tappetini per il bagno.

(Oh, come dimenticare l’imbarazzante ed inutile Anno Integrativo, perso al solo scopo di equiparare burocraticamente la matura quadriennale alla quinquennale.)

Laurea triennale in Disegno Industriale, della quale conservo veramente pochi e vaghi ricordi delle nozioni tecniche apprese, simpaticissimi ricordi dei progetti assurdi pensati e disegnati con la mia futura esimia collega (nella professione di mamma) Annalisa, che ancora adesso a ripensare a certe idee ci spanciamo dal ridere per ore (seguirà probabilmente post dedicato). Ho imparato a usare qualche programma di fotoritocco e impaginazione, ma immagino che in 10 anni il mondo “sia andato avanti, Ronald”.
Ripensandoci, avrei preferito fare Lettere.

Esperienze professionali:

96/97, estate: Cassiera al Burger King (inglese&cazzeggio, oh, mi avanza una certificazione di conoscenza della lingua inglese PET-Passed With Merit, la vendo, chiamare ore pasti, e io mangio a tutte le ore).

2001/02, serate a caso: Cameriera pizzeria.

2002, 150 ore: Stagista (obbligata dal percorso di laurea) presso studio grafica web, fuggita a gambe levate allo scoccare della 150esima ora, mentre alle mie orecchie un'eco di "se vuoi fermarti qualche ora in più per imparare...gratis, ovvio" sfumava lentamente. 
Non mi sono mai permessa di lavorare gratis, e ci tengo a ribadire che aggratis sto giusto a casa a grattarmi la pancia sul divano. E dopo 3 gravidanze, grattarmi la pancia può richiedere ore. (Dovrò ammorbidire con sagge parole questo concetto nei colloqui che un giorno ricomincerò a fare, e per ammorbidire mi concentrerò... La battuta sull'ammorbidente Coccolino Concentrato siete grandi, fatevela da soli).

2002: 3 mesi Callcenter 4040 Tim trova tutto. Buono per l’epoca, ma poi anche la TeleGate del Lingotto è andata a ramengo. E nel frattempo avevamo acquistato casa a Lanzo, quindi, dopo una toccata e fuga in un mobilificio di pazzoidi dediti al multi-level marketing, approdo all’Electech. 

2002/3 6 mesi: presso ElecTech, operaia addetta al montaggio schedine elettroniche a 6.000 lire all’ora, anche se c’era già l’euro. 6 mesi in nero, promessa di contratto, proposta finale Co.co.pro. Copro, dal greco merda, è quello che auguro ancora oggi loro di mangiare.

2003: 2,5 mesi alla Tecnocasa, a chiedermi, tra me e me, "ma cazzo, se citofono e chiedo se conoscono qualcuno che voglia vendere casa, e mi dicono di no il martedì, non credo che il venerdì abbiano cambiato idea, o no?" Non ero portata, ma bei ricordi.

2003: 6 mesi al call-center outbound, 9 ore al giorno, pagata a ore, non a vendita (ma qualcosa vendevo), in un’epoca di linea internet a 56 k e prime Adsl a boh? 224 k? non ricordo…

2003/4: 10 mesi di “andirivieni” dalla Manifattura Tessile di Nole, data entry di ripiego, richiamata per sostituzione maternità e, sai che c’è? Me la sono fatta anch’io un po’ di maternità, avevo ancora una virgola di coraggio nel 2004, e non temevo il mancato rinnovo, che non è mancato.

2005, maternità, scrittura tesi di laurea che nel frattempo era rimasta in sospeso, rubo i miei 100/110 con una cosa assurda sul marketing dei vini (che probabilmente esplicherò nell’apposito post) e aggiorno finalmente tutti i miei millemila cv in carico alle varie agenzie interinali, da “Laureanda” a “Laureata”, signore e signori. 
(Prima proposta, “selezionatrice di rifiuti” all’amiat, contratto di 3 giorni più proroghe. Lo avrei anche fatto, ma stavo allattando e l'ambiente era, a detta della responsabile del personale, "un po' denso di acidi nocivi". Uhm. In quel periodo facevo anche gli inventari notturni, contratto di 6 ore più proroghe. Nel 2005 ho presentato al 730 6 Cud diversi.)

Novembre 2005. Ultima esperienza del curriculum, Assistenza Clienti Inbound.

E adesso, vedremo come va a finire. Non credo bene, visto che ho riscritto il mio curriculum e sto spulciando on-line i corsi formativi patrocinati dalla regione e dal comune. Forse sono io, che mi sento sempre inadatta, incapace, sfortunata e inutile come Marvin, l'androide paranoico. 
Chiuderei con un ottimistico e bipolare:

"Se paghi la gente con le noccioline, avrai le scimmie a lavorare".



2 commenti:

  1. Come dimenticare la "tuta rossa"??? No davvero, come dimenticarla? Ogni tanto torna nei miei sogni se la sera abbondo con la peperonata...

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    1. Devo ancora elaborare il tutto... Avremmo potuto cambiare il mondo.

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